Amantea, 10 cose da non perdere: cosa fare e cosa vedere

Cari Amici,

oggi vi porteremo lungo la costa tirrenica e vi faremo scoprire Amantea, terra di commercio e marineria sin dai tempi più antichi. Già dal Medioevo, i naviganti per orientarsi e approdare nella florida cittadina in giornate di cielo terso scrutavano monte Cocuzzo, vetta principale della Catena Costiera, con i suoi 1541 metri d’altezza. Individuata quella sagoma, sapevano che solcando le acque in quella direzione, avrebbero potuto raggiungere un importante snodo strategico. Montagne e colline situate molto vicine alla spiaggia fanno di Amantea, oggi come 500 anni fa, un centro di scambio di varie tipologie di prodotti: dal pescato alle manifatture artigiane.

Camminando nella seducente atmosfera del borgo antico di Amantea, si apprezzano visioni e profumi dell’antica vita marinara. In prossimità della chiesa matrice, si trova largo Chianura, un tratto pianeggiante posto tra vari saliscendi, un tempo densamente popolato da famiglie di pescatori.

Da qui, mogli laboriose, ammiravano in piena notte le luci delle lampare in alto mare, speranzose nella cattura dello squisito pesce azzurro che a queste latitudini è una prelibatezza ricercatissima. I piatti tipici contemplano spesso la presenza delle adorate alici. Gli spaghetti con mollica e alici sono una tradizione raffinata e consolidata. Ma anche le alici “arriganate” non scherzano! Dapprima infarinate, poi fritte in olio d’oliva, e a completare l’opera arricchite con aglio, origano e sale.

Passeggiando ad Amantea verso nord-ovest, si giunge nell’antichissimo quartiere di Catocastro, che si staglia su di una enorme cavità naturale, l’amata grotta al centro del parco della villa comunale. Si prosegue e si raggiunge l’ex convento delle Clarisse, edificio sorto nel ‘600, trasformatosi in palazzo signorile nel 1800 ed oggi è uno splendido luogo per ricevimenti, di proprietà del prof. Fausto Perri. In una stradina adiacente, vi è un piccolo gioiello: la chiesa del Collegio, fondata dei Gesuiti nel ‘600 su impulso del medico Fulvio Verdiani. 

La struttura ora inaccessibile, fu utilizzata anche come carcere tra ‘800 e ‘900.  Gli insegnamenti dei maestri gesuiti, svolti nel collegio ebbero una grande influenza sulla società amanteana del tempo. Dallo slargo di fronte la chiesa, inizia un sentiero-scalinata non impegnativo, che conduce davanti alla chiesetta di san Francesco d’Assisi. L’edificio rappresenta il sito religioso più antico, fondato durante la primissima “colonizzazione” francescana del 1200.

Da qui, il panorama sulla città di Amantea e sul mare è stupefacente. Per i più avventurieri, vi è uno stretto passaggio ricavato nella nuda roccia, che permette di arrivare ai ruderi della torre costiera trecentesca e del vecchio castello, distrutto dai napoleonici all’ inizio ‘800.

Scesi nuovamente su via Indipendenza, vecchia statale e un tempo strada primaria, si giunge davanti al duomo di Amantea, chiesa madre dedicata a San Biagio. Nella Settimana Santa è teatro della più celebre manifestazione popolare cittadina: la processione delle Varette – nove figure per la maggior parte modellate in cartapesta, rappresentanti scene e personaggi delle ultime ore in vita di Gesù, fino alla sua morte per crocifissione.

Successivamente, si procede su corso Umberto I e si raggiunge a piedi il convento di San Bernardino da Siena. Qua risiede un piccolo gruppo di Minori Conventuali di Assisi, custodi di una chiesa quattrocentesca testimone di storia e arte. Da non perdere è la bellissima Madonna con Bambino di Antonello Gagini, del 1505, un marmo scolpito divinamente. Come è celestiale anche la fattura della Natività nell’oratorio dei Nobili – sul lato ovest del convento – una pala marmorea di fine ‘500-inizio ‘600 attribuita a Pietro Bernini. Infine, al primo piano dell’edificio, i preziosi piatti di ceramica del ‘400, di matrice valenciana, realizzati con la pregevole tecnica del lustro dorato dell’arte ispano-moresca.

Dopo questo ampio giro nel centro storico di Amantea, si può scendere per la scalinata di san Bernardino e far tappa nella suggestiva piazzetta della Calavecchia (luogo di antichissimo attracco imbarcazioni quando il mare lambiva le colline), e da lì farsi una gradevole passeggiata nelle vie dello shopping: corso Vittorio Emanuele II e viale Regina Margherita – divise dalla centralissima piazza Commercio. Sul lungomare, smartphone pronto allo scatto poiché, specialmente in autunno-inverno, a ovest il vulcano Stromboli si concede ai fotografi in tutta la sua bellezza di imponente monumento naturale.

Dunque, vi aspettiamo per scoprire il meraviglioso borgo di Amantea poiché è capace di stupire lo spettatore tutto l’anno. Se questo racconto ti è piaciuto condividilo oppure lascia un commento! Grazie

Autore – Antonello Zaccaria

Autore – Antonello Zaccaria

Giornalista e Guida turistica abilitata in Calabria.

Ama raccontare la sua terra e far emozionare chi la scopre per la prima volta.

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