Morano Calabro “Il Presepe del Pollino”

Cari Amici,

il nostro viaggio alla scoperta della Calabria continua nel parco naturale più grande d’Italia, il Parco Nazionale del Pollino ed oggi, visitiamo uno dei “Borghi più belli d’Italia”: Morano Calabro, definito il “Presepe del Pollino”.

Le origini di Morano Calabro

Il luogo ha dalle origini antichissime ed era già citato al tempo dei romani, come statio dell’antica strada consolare romana Regio-Capuam, nota anche come Via Popilia o Via Anna, che conduceva da Reggio Calabria fino a Capua. Il borgo era segnalato con il toponimo di Muranum, l’odierna Morano.  Nel 1863 fu aggiunto l’appellativo di Calabro per distinguerlo da Morano sul Po, in provincia di Alessandria.

Fu occupata dai Saraceni, conquistata dai Normanni e nei secoli successivi il feudo, appartenne ad importanti famiglie feudatarie, come i Sanseverino e gli Spinelli. Grazie a queste famiglie oggi, il borgo di Morano Calabro è un borgo ricco di prestigiose opere d’arte conservate nelle diverse chiese e presenta uno dei centri storici più suggestivi della Calabria con quel fascino tipico del borgo medievale.

Lo stemma Civico di Morano: “Viva nell’Ombra il Moro

Passeggiando tra le viuzze del borgo di Morano Calabro si possono notare case abbracciate le une alle altre, palazzi gentilizi e fontane monumentali, un tempo utilizzate come lavatoi per lavare i panni della umile gente. Una di queste, presenta un una figura in alto-rilievo raffigurante il più antico stemma di  Morano Calabro, con il motto  “Vivat sub umbra morus”:  Viva nell’ombra il Moro, a testimonianza della battaglia combattuta tra i moranesi e saraceni nell’XI sec.  

Si racconta che durante il combattimento, uno dei saraceni, forse un capo di guarnigione, fu fatto prigioniero ed in seguito fu decapitato. L’esibizione della testa sanguinante del moro, lungo le strade del borgo di Morano Calabro fu il gesto che testimoniò alla popolazione, l’avvenuta vittoria sui nemici. L’immagine della “testa di moro” che ricorda questo evento, divenne in seguito lo stemma civico della cittadina.

Il territorio di Morano Calabro, che comprende anche la frazione di Campotenese (Scopri di più) è arricchito da splendide chiese e da piccole cappelle,  fiorite durante l’ arco del tempo che va dal XI al XV sec. 

Iniziamo a scopire i tesori nascosti di Morano Calabro:  

Complesso Conventuale di S. Bernardino da Siena

A Morano Calabro fu costruito nel 1452 per volere di Pietro Antonio Sanseverino, Principe di Bisignano e fu consacrata nel 1485. La chiesa, esempio di architettura quattrocentesca, si presenta in stile tardo-gotico. Sia nel portico che nel chiostro, rimangono tracce di affreschi. All’interno si presenta ad unica navata e sotto l’arco Santo, caampeggiava il prezioso Polittico realizzato dall’artista Veneto, Bartolomeo Vivarini (Murano-Venezia) datato al 1477.  Attualmente l’opera è custodita nella sacrestia di Santa Maria Maddalena per motivi di sicurezza. 

Collegiata di Santa Maria Maddalena

Fu costruita in epoca medievale nel quartiere degli Olmi e subì diversi rimaneggiamenti nei secoli.  Le bellissime cupole maiolicate sono visibili da ogni angolo del borgo di Morano Calabro. L’ interno è in stile tardo-barocco e conserva opere e arredi lignei di grande pregio della famiglia dei Lopez , dei Sarnelli e dei Fusco, infatti è definita Chiesa-Museo.

La Collegiata di San Nicola

E’ ubicata nel rione San Nicola, nei pressi della vecchia Universitas e della prima fontana di Morano Calabro. La chiesa di presenta costituita da due corpi di fabbrica, il piano superiore del XV sec. è dedicato a San Nicola di Bari, mentre quello inferiore a S. Maria delle Grazie.

La Colleggiata dei SS. Pietro e Paolo

La Collegiata sorge nella parte alta del borgo di Morano Calabro, in prossimità del Castello Normanno- Svevo. Custodisce all’interno due coppie di statue marmoree raffiguranti S. Lucia e S. Caterina d’ Alessandria  e i Santi Pietro e Paolo, protettori dell’ omonima chiesa. Le 4 sculture sono state attribuite dalla critica a Pietro Bernini, il famoso autore della Barcaccia in Piazza di Spagna, che lavorò per conto dei Sanseverino.

Dunque, passeggiando nelle viuzze del borgo medievale di Morano Calabro, si possono apprezzare le bellezze dei vari Rioni Olmi, Giudea e Castello.

Il MUSAP:  il “Museo di Storia dell’Agricoltura e Pastorizia”

L’arte, la storia, le tradizioni, la cultura , l’artigianato e la vita quotidiana dei nostri avi, la si riscopre nel “Museo di Storia dell’ Agricoltura e Pastorizia” oggi denominato “MUSAP”. Nato negli anni ‘80  da una mostra intitolata “Contadini e Pastori tra Passato e Presente”, curata dal Prof. Francesco Mainieri, il Museo è attualmente ubicato in Palazzo Salmena in Via Giudea. All’interno si riscoprono quelle attività legate al lavoro agricolo, alla casa contadina, i costumi popolari e tanto altro.

Il Castello e la “Festa della Bandiera”

Da qui si raggiunge il Rione Castello, da dove si può ammirare la Piana di Morano Calabro attraversata dal fiume Coscile, l’antico Sybaris.  
Al Castello e al Santo protettore San Bernardino da Siena è legata la “Festa della bandiera” detta “della Bannera“, celebrata fino all’ invasione francese del 1806.     La Bandiera di Morano Calabro veniva consegnata dal Castellano al mastro Giurato, che la teneva per tutto il periodo della festa di San Bernardino.  

 Ogni anno intorno al 22-24 Maggio, in occasione della festività di San Bernardino, si celebra questa ricorrenza storica per non dimenticare la vittoria dei Moranesi sui Mori.   Ringraziamo il Fotografo Gianni Termine per la concessione delle foto dell’ edizione 2019 della “Festa della Bandiera“.

Qual è il periodo migliore per visitare il Borgo di Morano Calabro?

 

Tutto l’anno e vi assicuro che durante l’Inverno sembra di rivivere la magia di un grande Presepe naturale. Vi aspettiamo in Calabria per conoscere i borghi gioiello del Pollino. Se questo racconto ti è piaciuto, condividilo oppure lascia un tuo commento! Grazie 

Autore – Franca Piluso

Autore – Franca Piluso

Guida Turistica abilitata in Calabria, specializzata in Tedesco e founder della società “Perla del Pollino”.

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