Cosa fare e vedere in Calabria: Dieci luoghi UNICI da non perdere

Cari Amici, 

rieccoci e bentornati! Avete già pensato una meta per le vostre vacanze? L’estate è ormai alle porte e se ancora non avete deciso un luogo dove trascorrere le vostre ferie, vi suggerisco di visitare la regione Calabria. Una terra unica, con 780 Km di Costa, una superficie di 15000 km, tre Parchi Nazionali e due Regionali, “più bella della Costa Azzurra e degli arcipelaghi giapponesi“, così la definì il grande scrittore Leonida Repaci. 

Dieci sono i luoghi unici e magici che ho selezionato.

Questi luoghi non li troverete altrove, ma solo qui, in Calabria, posti che rendono questa regione una terra incomparabile, con una bellezza rara, in cui la realtà è capace di superare il sogno. 

Partendo dalla zona settentrionale della Calabria ci trasferiamo sulla Costa degli Achei per scoprire la città di Corigliano – Rossano che presenta delle unicità, come il Castello Ducale a Corigliano, che è uno dei primi luoghi da vedere. 

1. Il Castello Ducale di Corigliano Calabro

Il Castello Ducale di Corigliano è stato definito uno dei “Castelli più belli e meglio conservati in Italia Meridionale”. Fu edificato nel periodo Normanno (XI sec.) per opera del valoroso guerriero Roberto il Guiscardo, quando iniziò l’opera di latinizzazione del territorio. 

Il Castello Ducale di Corigliano nei secoli successivi subì interventi di ristrutturazione, grazie all’azione svolta del grande architetto fiorentino, Antonio Marchesi da Settignano, che lo modificò nel periodo aragonese (XV sec.), trasformandolo in una fortezza militare. 

Tra il 1500 e il 1600 fu abitato prima dalla famiglia dei Sanseverino e dopo dai Saluzzo, noti mercanti genovesi che attuarono variazioni, convertendo il Castello di Corigliano in una meravigliosa residenza nobiliare. Questo lavoro fu completato nel XIX sec. dai Baroni Compagna, che commissionarono importanti opere ad artisti meridionali. 

Al grande architetto Ignazio Perricci da Monopoli spettò la decorazione della meravigliosa Sala da Ballo o Sala degli Specchi.

L’artista, realizzò in questa sala il “Palcoscenico della Vita” un cielo stellato con alcuni abitanti di Corigliano, intenti a osservare da una balaustra, tutto ciò che accadeva in questa. 

Se chiudessimo un attimo gli occhi, questa sala del Castello di Corigliano, ci farebbe tornare indietro nel tempo, alle grandi feste organizzate nell’Ottocento, con donne meravigliosamente vestite con abiti sontuosi e raffinate atmosfere soffuse con luci di candela, facendoci sentire per qualche istante delle vere e proprie principesse.

2. Rossano, la “Città del Codex” e il Museo della Liquirizia (Cs)

Lasciamo Corigliano e ci trasferiamo in un’altra parte del comune, a Rossano, meglio nota come “la Ravenna del Sud Italia”. La città ebbe origini antichissime, ma fu tra il VI e l’XI sec., che Rossano fu elevata a capitale dei possedimenti bizantini in Calabria

Rossano fu un centro sicuro, una fortezza inespugnabile, che ospitò monaci scappati dall’Oriente durante il periodo delle lotte iconoclaste.

A Rossano vi nacquero diversi papi e santi, tra cui San Nilo, fondatore di numerosi monasteri, come quello di Grottaferrata alle porte di Roma. La città di Rossano è ricca di grotte, di oratori come quello di San Marco e presenta una maestosa Cattedrale dedicata alla Vergine Achiropita, cioè “non dipinta da mano umana”. 

Ma il vero gioiello di Rossano è il Codex Purpureus Rossanensis, un codice miniato del VI sec. d.C. arrivato dall’Oriente e custodito per diversi secoli in Cattedrale, fino a quando non se ne seppe notizia nell’Ottocento. 

È uno dei vangeli miniati più preziosi al mondo, che doveva contenere tutti e quattro i vangeli e adesso, ne sono presenti solo due, quello di Marco e Matteo. 

Il Codex di Rossano ha avuto un riconoscimento UNESCO come “Memory of the World” il 9 Ottobre del 2015 ed è attualmente custodito nel Museo Diocesano e del Codex

Rossano e il Museo della “Liquirizia Amarelli”

Rossano, presenta un’altra unicità, ovvero la Glycyrrhiza glabra, nome scientifico della radice dolce di Liquirizia, che cresce spontaneamente sulla costa ionica calabrese. La liquirizia, un tempo, era considerata una pianta infestante dai contadini del posto poiché le radici raggiungono anche i due metri di profondità.

La liquirizia di Calabria, lavorata dal 1731 dalla famiglia baronale degli Amarelli è stata dichiarata dall’Enciclopedia Britannica la più dolce al mondo.

Nonostante cresca in altri luoghi nel mondo, come ad esempio la Grecia o la Cina, la liquirizia calabrese, grazie al microclima e al terreno che contraddistinguono questa terra è la più dolce fra tutte. 

La liquirizia è una vera e propria delizia per il palato, sia di grandi e sia di piccini.

La liquirizia ha dalle grandi proprietà terapeutiche, difatti era utilizzata in passato per curare malattie dell’apparato digerente e non solo. 

La famiglia Amarelli ha allestito all’interno della propria dimora estiva, a Rossano, un museo unico al mondo interamente dedicato all’oro nero di Calabria, la liquirizia.

3. La Chiesetta della Madonna di Piedigrotta a Pizzo Calabro (VV)

Un’altra unicità della Calabria è la Chiesetta di Piedigrotta a Pizzo Calabro, considerata un unicum nel suo genere, una chiesetta assolutamente da vedere. Costruita sulla spiaggia, in contrada la “Madonnella“, è capace di creare stupore e meraviglia, in ogni turista che si trova davanti ad uno spettacolo del genere.

Una chiesa che nacque dopo un evento miracoloso che ci fu nel lontano 1600. Si narra che durante una notte di terribile tempesta, in un veliero proveniente dalla Campania, il comandante e il suo equipaggio si misero a pregare e ad implorare la salvezza, proprio davanti ad un quadro che raffigurava la Madonna di Piedigrotta

In quel momento di precarietà chiesero un miracolo alla Vergine, se il capitano e i suoi marinai si fossero salvati, avrebbero edificato una piccola cappella in suo onore, custodendo per sempre il quadro di fronte al quale stavano pregando.

Il veliero naufragò e si disperse nei profondi abissi del mare, ma fortunatamente gli uomini riuscirono a salvarsi, a raggiungere la riva e pochi istanti dopo, spiaggiò anche il quadro della Vergine di Piedigrotta. Così, i sopravvisuti alla tempesta, mantennero fede al voto fatto sull’imbarcazione ed edificarono una piccola edicola, in cui custodirono il quadro della Vergine di Piedigrotta.

Molti anni dopo, nel corso del 1800 la famiglia di artisti originari di Pizzo Calabro,   Angelo ed Alfonso Barone, decisero di ampliare quella edicola e costruire una vera e propria Chiesa, dedicata alla Vergine di Piedigrotta.  

Nel giro di pochi anni realizzarono una chiesa a tre navate, eseguendo affreschi e più di 200 sculture utilizzando una pietra simile al tufo, eseguendo molte scene bibliche. 

E’ stupefacente osservare questa piccola chiesetta al tramonto, quando i riflessi del sole, penetrano dalle grate delle finestre, tramutando quella grigia pietra tufacea in sculture color oro, rendendo tutto magico e surreale.

4. La Costa degli Dei: Tropea, la “Perla del Tirreno” (VV)

Non lontano da Pizzo, lungo quel tratto di Costa, vi sono luoghi, dove un tempo, le sirene incantavano e intrattenevano con le loro voci melodiche i viaggiatori e gli oracoli, suggerivano le rotte ai naviganti che attraversavano quelle acque.  

Lungo queste coste frastagliate, dove il mare è simile ai colori del verde smeraldo, si trova uno dei posti più turistici della Calabria, di una bellezza indescrivibile, Tropea, cittadina posta su una rupe di arenaria, da sempre definita la “Perla del Tirreno”. 

Appena giunti in “Piazza Ercole”, si è meravigliosamente colpiti dai numerosi palazzi nobiliari. Il nostro sguardo è rapito dall’eleganza dei balconi, dagli scorci panoramici che si affacciano direttamente sul mare cristallino, dove la gente quasi sembra essere sospesa sulle limpide acque che nel 2020 hanno ottenuto il riconoscimento di “Bandiera Blu”. 

Continuando tra i vicoli del centro storico di Tropea, si raggiunge la piazza della Chiesa Concattedrale dedicata alla Vergine di Romania.  Addentrandosi nei vicoli di Tropea, si è folgorati dalle decorazioni dei portali, abbelliti da maschere apotropaiche, alcune delle quali si prendono in giro dei passanti, altre invece, hanno quel potere magico, capace di allontanare via gli spiriti cattivi, proteggendo le nobili famiglie dalle insidie e dalle negatività.

Una volta arrivati in Piazza Cannone il nostro sguardo è incantato dal meraviglioso Santuario di Santa Maria dell’Isola (Scopri di più), un tempo luogo isolato dalla terra ferma, dove già durante il periodo bizantino vi era un luogo di preghiera. 

Nel periodo Normanno fu costruito un Santuario che ancora oggi, da allora, appartiene alla giurisdizione dell’Abbazia di Montecassino e rimane il simbolo indiscusso di questa splendida cittadina, Tropea.

5. Scilla e Chianalea, la “Piccola Venezia del Sud Italia” (RC)

Lasciata la rinomata “Costa degli Dei” e percorrendo il litorale meridionale della Calabria, dove il colore del mare si tinge di viola, ci fermiamo nella piccola “Venezia del sud dell’Italia, un luogo unico che incanta visitatori da tutto il mondo. 

Scilla, borgo di omerica tradizione, noto sin dai tempi dei Greci per il terribile mostro che sul versante calabrese spaventava e divorava i viaggiatori che attraversavano lo stretto di Messina

Scilla, presenta un centro storico la cui forma ricorda un’aquila con le ali spiegate, protetto dalle alte montagne dell’Aspromonte. Queste cime così aspre fanno da ombra sulle limpide acque e grazie alla presenza delle praterie di Posidonia Oceanica, bioindicatore della qualità del mare e regina indiscussa dei fondali calabresi, il colore dell’acqua al tramonto, assume una colorazione più violacea. 

Ed è proprio in quelle acque, che nei mesi di Maggio e Giugno, tra le forti correnti dello Stretto di Messina, nuota il pescespada. I pescatori, posti sul “Luntre” o sulla “Feluca”, in questo periodo si aggirano lungo la Costa, per inseguire e catturare il pescespada.

Il vero gioiello di Scilla è il quartiere di Chianalea, nome che deriva da “Piano delle Galee”, perché un tempo tra i vicoli delle abitazioni, vi erano le Galee, utilizzate per la pesca del pescespada. 

Chianalea è uno dei borghi più belli d’Italia in provincia di Reggio Calabria, denominato la “Piccola Venezia del sud dell’Italia”, perché le case si affacciano direttamente sul mare, protagonista indiscusso, giacché sembra infilarsi tra un’abitazione e l’altra.

Unici sono gli scorci che si osservano tra i vicoli, pescatori intenti a riparare le loro imbarcazioni, piccole onde che s’infrangono nella parte bassa delle meravigliose casette di Chianalea e persone che addirittura riescono a pescare dal balcone di casa, un’immagine sicuramente pittoresca che contraddistingue questo quartiere di Scilla.

6. Reggio Calabria: la “città di Fata Morgana

 

Proseguendo il nostro viaggio verso Sud, una meta imperdibile è Reggio Calabria, una delle più importanti poleis greche della Magna-Grecia in Calabria, posta a controllo dello stretto di Messina. Reggio Calabria fu occupata nei secoli da tanti popoli, di cui rimangono poche tracce nel territorio, poiché la città fu distrutta dal Terremoto che ci fu nel 1908 e che fu devastante per le città dello Stretto. 

Ricostruita dopo il sisma in stile Liberty, Reggio Calabria, presenta delle unicità: la più grande cattedrale della Calabria, palazzi dallo stile gotico – arabeggiante, un meraviglioso lungomare definito “il più bel Chilometro d’Italia” con opere d’arte all’aperto. 

Le terme riaffiorate dagli scavi archeologici, sculture imponenti realizzate da Rabarama, sul lungomare tutto è magicamente abbellito dalle piante di Ficus e da un immenso giardino botanico, che sembra riaffiorare nella nostra mente posti esotici.

Uno dei luoghi più caratteristici della città è “l’Arena dello Stretto” con la scultura di Athena, divinità con indole guerriera, pronta a difendere Reggio Calabria dalle insidie. Da qui è possibile ammirare il “fenomeno della Fata Morgana”, che avviene nello stretto e che fa sembrare la Sicilia attaccata alla Calabria

Proseguendo verso Piazza De Nava si raggiunge uno dei Musei Archeologici tra i più importanti della Magna Grecia, con sculture uniche, riaffiorate casualmente dalle acque del mare e che ancora oggi rappresentano il simbolo della Calabria nel mondo, i Bronzi di Riace

Meravigliose opere di bronzo del V. sec. a.C. che il mare ha protetto per più di 2000 anni che raffigurano due guerrieri o divinità e che ancora oggi, celano un mistero da svelare e che ammaliano chiunque li veda per la prima volta. 

La perfezione delle forme, l’armonia dei volti, la rigidezza della muscolatura nel “Bronzo A” e la disinvoltura del “Bronzo B”, mostrano la padronanza dei materiali utilizzati e la grande abilità dagli scultori greci del periodo classico. 

Il Museo, progettato dal grande architetto Marcello Piacentini, si ritrova in prossimità del lungomare. All’inizio di questo, vi è il chioschetto di Cesare, una delle gelaterie più buone d’Italia, dove poter degustare un ottimo gelato al bergamotto, preziosissimo agrume calabrese, dichiarato “l’Oro verde di Calabria”.

7. La Vallata dello Stilaro e la Cattolica di Stilo (RC)

Continuando il nostro viaggio lungo la statale ionica 106, attraversiamo l’area Grecanica della Calabria. Ancora oggi, vi sono borghi arroccati alle montagne, in cui si parla la “lingua greca di Calabria” che costituisce una delle tre comunità linguistiche presenti e riconosciute dal Ministero. 

Vi sono spiagge ampie, sabbie bianche e un mare dal colore blu intenso in cui è difficile distinguere la linea in cui comincia il cielo.

In questo viaggio alla scoperta della Calabria, attraversiamo un’area archeologica a cielo aperto, ed infine, raggiungiamo la città greca di Kauolon, riemersa grazie agli interventi di scavo condotti dal grande archeologo di Rovereto, Paolo Orsi

La città di kaulon fu abbandonata intorno al VI-VII sec. d.C. quando cominciarono le incursioni saracene che costrinsero i popoli a riversarsi verso l’interno della Vallata dello Stilaro, fondando la città di Stilo

La cittadina diede i natali al grande frate domenicano e filosofo, Tommaso Campanella, autore del celebre libro “La città del Sole” e nel borgo è presente la sua casa natale

Stilo presenta una chiesetta unica in Italia, risalente all’epoca bizantina, incastonata tra le montagne del Monte Consolino, candidata a divenire patrimonio UNESCO

La “Cattolica di Stilo“, ancora oggi mostra l’architettura tipica del periodo bizantino, con tre absidi e conserva affreschi che variano nello stile e nella datazione. Le finestre sulle cinque cupole permettono alla luce di entrare in modo soffuso, creando un’atmosfera calda e accogliente. Questa chiesa è capace di ricordarci scorci Orientali, dell’antica città di Bisanzio, ma immersi nelle aspre montagne dell’Aspromonte, in Calabria.

8. I tre parchi Regionali: il Pollino, la Sila e l’Aspromonte

 

La Calabria non è solo terra di mare, borghi e cultura, ma anche una terra caratterizzata da una natura incontaminata dove si può respirare l’aria più pulita d’Europa. Tra i dieci luoghi che rendono unica questa terra vi sono i parchi: il Pollino, la Sila e l’Aspromonte.

A nord vi è il parco naturale più esteso d’Italia, il Parco Nazionale del Pollino. Qui, si possono praticare discipline sportive, come il rafting nella Valle del Lao a Papasidero, vivendo quest’avventura ricca di adrenalina in tutti i mesi dell’anno. 

Unici sono i borghi del Pollino come Civita (Scopri di più), che costituisce una delle più antiche fondazioni albanesi in Italia. Famosa per le “case parlanti o case Kodra”, per il “Ponte del Diavolo” e per le Gole del Raganello, un canyon lungo che divide in due parti l’abitato. 

Al centro della Calabria vi è la Sila (Scopri di più), l’antica foresta conosciuta sin dal tempo dei Bruzi e amata dai Romani, da cui ricavavano la pece e il legname del Pino Laricio, che utilizzavano per costruire le navi da Guerra.

La Sila è un luogo in cui si può trovare quella foresta primordiale, come nella “Riserva dei Giganti di Fallistro” alberi secolari, alcuni dei quali raggiugono quasi 50 metri di altezza. La Sila, con le località di Camigliatello e Lorica è stata spesso definita la “Svizzera del sud dell’Italia”, per le piste da sci, i suoi meravigliosi laghi e il trenino a vapore che ricorda il Bernina, in cui il viaggiatore attraversa valli e paesaggi unici in tutti i mesi dell’anno.

Ancora a Sud della Calabria una meta da non perdere è l’Aspromonte, dove è possibile ammirare vaste fiumare con letti di ciottoli, borghi fantasma aggrappati alle rocce che assumono forme umane, come Pendedattilo, delle vere e proprie fortezze naturali impenetrabili. 

In Aspromonte è possibile sciare osservando il mare, come a Gambarie e vi sono luoghi unici come il paese di Mammola, in cui si trova la Cappella Sistina della Calabria (Scopri di più) realizzata dal grande artista Nick Spatari

9. La Fortezza Aragonese di Le Castella (KR) 

 

Risalendo verso la Costa ionica sulla SS 106, si attraversano la costa degli Aranci e la Riviera dei Saraceni e raggiungiamo Isola Capo Rizzuto

E qui, che il tempo sembra essersi fermato e facendo un tuffo nel passato, ritorniamo alle storie di pirati che sembrano riecheggiare nelle favole dei bambini e in quest’angolo di Calabria, a Le Castella (Scopri di più), le storie prendono vita. 

Proprio qui si ritrova una fortezza collegata da una sottile striscia di terra alla costa e che fu oggetto del desiderio dei pirati Turchi nel XVI secolo. Questi corsari attaccarono continuamente la costa, spaventando costantemente le popolazioni locali che alla loro vista gridavano l’espressione “Mamma, li Turchi”. 

In uno dei tanti assedi, rapirono un bambino del posto, Giovanni Dionigi Galeni, che nel tempo si convertì all’Islam e divenne uno dei più valorosi pirati di tutti i tempi. Fu ribattezzato “Uccialì” che significa il “rinnegato” poiché rinnegò le sue origini e ancora oggi, è ricordato davanti alla meravigliosa fortezza ragonese di Le Castella con un busto che lo rappresenta.

La fortezza ragonese di Le Castella è una delle più famose in Calabria ed è stata protagonista in alcuni celebri film come l’Armata Brancaleone

10. Cosenza, l’Atene della Calabria (CS)

Terminiamo questo viaggio a Cosenza, nell’antica metropoli deli Bruzi.  Cosenza vide il passaggio dei Goti di Alarico e la città cela un mistero e un tesoro, che ancora oggi non è stato ritrovato. Cosenza presenta una zona moderna, con un Museo all’Aperto sistemato sul Corso principale della città e un’area più antica, ricca di tesori unici. 

Tra i principali attrattori ricordiamo il Ponte San Francesco da Paola, progettato da Santiago Calatrava, il Planetario più tecnologico d’Italia, musei archeologici e gallerie d’arte che rendono Cosenza una destinazione turistica nel sud dell’Italia.

Se desideri scoprire l’antica Italia, la Calabria, non resta che contattarci. Vivrai un viaggio emozionale fatto di storie, leggende, curiosità che solo il Team di GuideInCalabria, con amore e passione riuscirà a raccontarti, emozionandoti e conquistando il tuo cuore, svelandoti i segreti di una terra ancora tutta da scoprire….Scegli il team di GuideInCalabria!!!! 

Se questo articolo ti è piciuto CONDIVIDILO oppure LASCIA UN COMMENTO. Grazie!!!

Autore – Alessandra Scanga

Autore – Alessandra Scanga

Guida turistica e Founder di GuideInCalabria.

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Clemì e le Clementine di Calabria

Clemì e le Clementine di Calabria

Cari Amici, la Calabria e le sue realtà virtuose non finiscono mai di sorprenderci. In questo nuovo racconto, ho deciso di narrarvi la storia di un’azienda situata nella pianura più estesa della Calabria, la piana di Sibari. La Sibaritide è una zona ricchissima, nota...

leggi tutto
Caccuri, il “borgo della Cultura”

Caccuri, il “borgo della Cultura”

Cari Amici, oggi la nostra collega, Ida Luigia Tedesco, architetto e guida turistica calabrese, specializzata nella valorizzazione dei beni culturali, vi condurrà sul versante ionico della Sila (scopri di più) nel suggestivo borgo di Caccuri, annoverato tra “i borghi...

leggi tutto
error:
×